Archivio per categoria: Corporate e Governance, Risk & Compliance

Whistleblowing: tutti gli adempimenti da effettuare entro il 17 dicembre. Per evitare le sanzioni, 10.10.2023

Le aziende che hanno impiegato nell’ultimo anno una media di lavoratori subordinati tra i 50 e i 249, devono conformarsi, entro il 17 dicembre, agli obblighi in materia di whistleblowing, previsti dal D.Lgs. n. 24 del 2023. In vista della scadenza quali sono quindi gli adempimenti da effettuare? Per garantire la riservatezza dell’identità del segnalante, occorre attivare canali di segnalazione gestiti da personale dedicato e appositamente formato, eventualmente anche a soggetto esterno autonomo. Il trattamento dei dati personali e la documentazione relativa alle segnalazioni dovranno essere gestiti rispettando le regole e i principi contenuti nel GDPR. Quali sono invece le sanzioni previste per la mancata istituzione dei canali di segnalazione?
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Adeguati assetti e misure idonee: l’inquadramento del CNDCEC, 11.09.2023

Il documento di ricerca del CNDCEC del 7 luglio 2023 interviene sul tema, molto dibattuto, relativo all’istituzione di adeguati assetti individuando i caratteri, le finalità e il loro contenuto

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Privacy e controllo a distanza: indicazioni per i datori di lavoro, 4.09.23

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro, con la nota n. 2572 del 2023, fornisce alcuni chiarimenti in riferimento rilascio di provvedimenti autorizzativi per il controllo a distanza dei lavoratori. Fermo restando il divieto assoluto di controllo intenzionale a distanza, l’installazione di un impianto audiovisivo o di altri strumenti da cui possa derivare un controllo a distanza dei lavoratori deve necessariamente e prioritariamente essere preceduta dall’accordo collettivo con le RSA e/o RSU presenti

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Adottati gli standard europei di rendicontazione della sostenibilità delle imprese, 7.08.2023

La Commissione Europea ha adottato il regolamento delegato sugli standard europei di rendicontazione sulla sostenibilità (European Sustainability Reporting Standards, ESRS) come previsto dalla Corporate Sustainability Reporting Directive. Gli investitori dovrebbero essere sempre più consapevoli dell’impatto delle aziende sulle persone e sull’ambiente e sui loro piani per ridurre tali impatti in futuro. Questa conoscenza li aiuterà a soddisfare i propri requisiti di divulgazione ai sensi del regolamento sulla divulgazione della finanza sostenibile (SFDR).

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Segnalazione di Operazione Sospetta tra privacy e tutela della riservatezza, 24.07.2023

Qual è il confine tra il diritto alla Privacy e quello della riservatezza della segnalazione nel caso uin cui ricorrano i presupposti per l’invio di una  S.O.S. (Segnalazione Sospetta)? Per un approfondimento si rinvia all’articolo  allegato.

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Criteri di sostenibilità ESG: più semplice ottenere i finanziamenti, 12.07.23

La transizione sostenibile nelle Pmi agevola l’accesso alle risorse del PNRR. Il concetto di sostenibilità si fonda principalmente su tre pilastri indipendenti: sostenibilità economica, sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale; i cosiddetti criteri ESG che valorizzano l’azienda non solo sotto gli aspetti finanziari, ma anche sotto il profilo ambientale, sociale e di politica aziendale. In questa prospettiva si forniscono alcuni esempi di misure attualmente in corso che contengono, più o meno esplicitamente, riferimenti ai criteri ESG e che, quindi, influenzano la valutazione della richiesta di contributo da parte dell’impresa allegato.

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Compliance e reati tributari: la sinergia tra il MOG 231 e il tax control framework, 7.06.23

Come noto, il 25 dicembre 2019, è entrata in vigore la Legge n. 157/2019 che ha convertito il c.d. “Decreto fiscale” (D.L. n. 124/2019). L’art.39 del D.L. 26 ottobre 2019 n. 124 ha inserito i seguenti reati tributari nel novero dei reati presupposto di cui al D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231:

– dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti (Art. 2 del Dlgs n. 74/2000);

– dichiarazione fraudolenta mediante altri artifici (Art. 3 del Dlgs n.74/2000);

– emissioni di fatture per operazioni inesistenti (Art. 8 del Dlgs n. 74/2000);

– occultamento e distruzione di scritture contabili (Art. 10 del Dlgs n. 74/2000);

– sottrazione fraudolenta al pagamento di imposte (Art. 11 del Dlgs n. 74/2000);

– dichiarazione infedele (art.4, d.lgs. 74/2000), omessa dichiarazione (art. 5, d.lgs. 74/2000) e indebita compensazione (art. 10-quater, d.lgs. n. 74/2000), qualora esclusivamente commessi nell’ambito di sistemi fraudolenti transfrontalieri, al fine di evadere l’IVA per un importo superiore a 10 milioni di euro.

L’inclusione dei sopracitati reati presupposto ha aperto importanti riflessioni sull’efficacia degli strumenti di prevenzione per quanto concerne gli illeciti fiscali e sulle correlate modalità d’integrazione all’interno dei sistemi di controllo e di gestione dei rischi già implementati nelle imprese.

Con il presente articolo, ci si vuole soffermare, in particolar modo, sul sistema del Tax Control Framework (TCF), quale idoneo presidio a supporto di una maggiore robustezza ed affidabilità del MOG 231 in materia di rischio fiscale.

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Whisteblowing: quali sono gli obblighi per le imprese ed entro quando adeguarsi, 29.05.2023

Definire il processo di gestione delle segnalazioni in materia di Whisteblowing, affidare la gestione del canale di segnalazione a una persona o a un ufficio interno autonomo dedicato, calendarizzare a cadenza periodica la formazione, nonché definire le modalità operative per la gestione delle segnalazioni. Sono alcuni degli obblighi previsti dal D.Lgs. n. 24 del 2023 per le imprese del settore privato e pubblico.

Ma entro quando occorre adeguarsi? Le disposizioni del provvedimento avranno effetto a decorrere dal 15 luglio, con eccezione dei soggetti del settore privato che abbiano impiegato, nell’ultimo anno, una media di lavoratori subordinati fino a 249, per i quali l’obbligo di istituzione del canale di segnalazione interna, avrà effetto dal 17 dicembre 2023.

Quali sono le sanzioni per chi non adempie agli obblighi?

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Appalti, anticorruzione e 231: la procedura di self cleaning

Come più volte sottolineato in diverse occasioni, il MOG 231 non si sostanzia in un protocollo statico ed immutabile, bensì trattasi di un modello che deve essere costantemente oggetto di un’attività di monitoraggio ed aggiornamento sempre in osmosi con le caratteristiche dell’impresa, la sua struttura organizzativa ed il contesto in cui opera. Partendo da questi presupposti, l’adozione del modello va ad assicurare un complesso di benefici strettamente correlati a numerosi sistemi normativi.

Con il presente articolo ci soffermiamo sul valore del sistema 231 a valere sugli aspetti anticorruzione nell’ambito delle iniziative legate al PNRR ed in particolare sulle procedure di self cleaning ex art. 80 del Codice appalti. Per maggiori info si rinvia all’articolo allegato.

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Rendicontazione ESG: come cambia la Corporate Governance delle imprese con le norme UE, 8.05.23

L’obiettivo del green deal europeo è favorire investimenti in attività che supportino finalità ambientali e sociali. A tal fine, l’Unione Europea e gli Stati membri continuano ad aumentare gli obblighi di rendicontazione delle informazioni non finanziarie. La Direttiva (UE) CSRD garantisce agli investitori e agli altri stakeholders di avere accesso alle informazioni non finanziarie e al bilancio di sostenibilità di un numero più ampio di società, rispetto a quanto previsto dalla Direttiva (UE) NFRD. L’Unione Europea ha inoltre approvato, con il regolamento sulla Tassonomia, un sistema unificato di classificazione che stabilisce i criteri per qualificare una determinata attività come ecosostenibile e, inoltre, ha proposto una Direttiva sulla due diligence di sostenibilità. Resta aperto il tema di come garantire il rispetto di questi “nuovi” obblighi e tutelare gli stakeholders.

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