Chi Siamo
Lo Studio nasce con l’incontro di tre professionisti negli anni ottanta.
Attraverso gli anni la struttura si è andata via via arricchendo di nuove professionalità che, con il passare del tempo, hanno reso possibile offrire un servizio altamente qualificato nelle principali aree professionali rivolte alla clientela.
Attualmente lo studio vede coinvolti 8 professionisti e 22 collaboratori ripartiti nei seguenti ambiti professionali: Consulenza del lavoro, Fiscale e societario, Organizzativo, Gestionale e Finanziario.
Il nostro Studio intende essere interlocutore di fiducia dei nostri clienti, supportandoli nei processi decisionali e nelle funzioni chiave, per favorirne il miglioramento continuo in termini di sviluppo, organizzazione e razionalizzazione.






Controllo datoriale: tra sorveglianza e riservatezza, 1.12.2025
/in Corporate e Governance, Risk & Compliance, Senza categoria /da Nazioni Unite ConsultingCome si correlano i poteri tipici del datore di lavoro (direttivo, controllo e disciplinare) che la legge riconosce all’imprenditore con la questione relativa al controllo che può essere esercitato dal datore di lavoro sull’uso delle app di messaggistica istantanea (come WhatsApp, sia su dispositivi aziendali che personali) e dei social network (come Facebook e Instagram) utilizzata dal proprio personale dipendente?
Quali sono le implicazioni ed i rischi di cui tener conto nell’attuale scenario di evoluzione digitale?
Fin dove si può spingere il controllo e quali sono i limiti previsti dalla normativa privacy?
Per maggiori approfondimenti si rinvia all’articolo allegato.
Buona lettura.
Supply chain e appalti irregolari: nuovi rischi per i committenti, 17.11.2025
/in Corporate e Governance, Risk & Compliance, Senza categoria /da Nazioni Unite ConsultingLe recenti analisi hanno riportato l’attenzione sui rischi che corrono le imprese committenti quando nella propria filiera operano fornitori o appaltatori coinvolti in pratiche irregolari o illecite.
La responsabilità non si ferma più ai diretti autori dell’illecito: il committente può rispondere in solido o essere coinvolto per mancata vigilanza, con conseguenze economiche e reputazionali significative.
Tra i principali rischi si segnalano: l’impiego di manodopera irregolare, l’assenza di requisiti professionali o fiscali dei fornitori, la violazione delle norme in materia di sicurezza sul lavoro e la mancata tracciabilità dei flussi economici.
Per prevenire tali situazioni, è opportuno rafforzare i controlli preventivi, aggiornare le clausole contrattuali, verificare la regolarità contributiva e adottare procedure di due diligence sui partner della supply chain.
L’integrazione del Modello 231 con presidi dedicati alla selezione e al monitoraggio dei fornitori rappresenta oggi una buona prassi.
Nell’articolo allegato un approfondimento sul tema proposto.
Buona lettura