Archivio per categoria: Corporate e Governance, Risk & Compliance

Rendicontazione di sostenibilità con calendario aggiornato: pro e contro della proroga , 8.09.2025

Il decreto Economia (art. 10, comma 1-bis, D.L. n. 95/2025 convertito in legge n. 118/2025) ha aggiornato i termini per l’adempimento degli obblighi di rendicontazione di sostenibilità alla luce della proroga introdotta dalla direttiva UE n. 2025/794 del 24 aprile 2025. Il maggior termine coinvolge le grandi imprese non soggette a NFRD (Non-Financial Reporting Directive) nonché le PMI quotate e altri enti specifici. I nuovi termini prorogano di due anni gli adempimenti prima previsti rispettivamente nel 2025 e 2026 e ora nel 2027 e 2028. Si tratta quindi di una modifica necessaria al fine di adeguare la normativa italiana alla già emendata normativa europea.

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Rendicontazione volontaria di sostenibilità per le PMI: gli standard VSME, 2.09.25

Semplificare la comunicazione volontaria delle informazioni sulla sostenibilità da parte delle PMI per migliorarne l’accesso alla finanza sostenibile. È questo l’obiettivo della Commissione europea che con la Raccomandazione del 30 luglio 2025 ha proposto l’adozione dello standard di rendicontazione volontaria semplificato in materia di sostenibilità per le imprese di minori dimensioni sviluppato dall’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group). Ciò in quanto sebbene le PMI non siano soggette agli obblighi di cui alla Direttiva sulla rendicontazione in materia di sostenibilità aziendale (ovvero alla CSRD – Corporate Sustainability Reporting Directive) sono tuttavia sempre più sottoposte a specifiche richieste in materia di sostenibilità soprattutto da parte di banche e grandi imprese.

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Decreto 231, prevenire i reati dell’Intelligenza Artificiale, 21.07.2025

L’utilizzo dell’ IA (Intelligenza Artificiale) ormai è sempre più impiegata dalle imprese. Numerose, infatti, sono le applicazioni dell’IA all’interno dei processi produttivi, distributivi e amministrativi. L’algoritmo, in linea di principio, non può delinquere, ma può far delinquere un’impresa. L’intelligenza artificiale, infatti, non è un soggetto di diritto, ma può mettere nei guai l’ente/azienda, quale “braccio operativo” di comportamento penalmente rilevanti. Spetta pertanto all’azienda adottare protocolli specifici che permettano di mappare il rischio tecnologico e tracciare le decisioni prese dell’algoritmo, altrimenti a farne le spese sarà l’azienda che non ha saputo prevedere, prevenire o contenere i rischi o, peggio, ha deliberatamente lasciato fare.esto

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Newsletter Garante Privacy del 26.6.2025

L’ultima newsletter del Garante del 26 giugno 2025 tratta una serie di temi sempre ricorrenti all’interno delle aziende.

Nello specifico il Garante si è pronunciato sui seguenti argomenti:

Per chi volesse approfondire è possibile avere maggior dettaglio utilizzando il seguente link: https://www.garanteprivacy.it/home/docweb/-/docweb-display/docweb/10144357

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Sostenibilità d’impresa – norme tecniche e certificazioni accreditate per una rendicontazione affidabile, 19.06.2025

In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, Accredia e UNI hanno pubblicato la brochure informativa che guida le imprese nella redazione del report di sostenibilità, tra norme tecniche, standard di rendicontazione e certificazioni accreditate.

Il documento si propone come una bussola per le imprese, che devono e/o vogliono orientarsi tra norme tecniche e certificazioni accreditate per soddisfare i principi di rendicontazione della sostenibilità ESRS (European Sustainability Reporting Standards), adottati dalla Commissione, su proposta dell’EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group), nell’ambito della Direttiva UE 2022/2464 (CSRD) sulla rendicontazione societaria di sostenibilità, recepita in Italia dal D.lgs. 125 del 2024. Tale normativa ha introdotto nuovi obblighi per le imprese, richiedendo una maggiore trasparenza sulle pratiche aziendali in ambito ESG, riservando ai revisori legali il tema dell’Assurance del Rapporto di Sostenibilità.

La brochure di Accredia e UNI fornisce, dunque, un supporto chiaro e concreto per predisporre il report di sostenibilità, sia in ambito volontario che cogente, alla luce di un quadro regolatorio in continua evoluzione, al quale si collega anche la recente revisione della normativa CSRD proposta dalla Commissione europea con il Pacchetto Omnibus, attualmente in discussione in Parlamento UE.

A questo scopo, il documento offre un elenco dettagliato delle norme UNI, UNI EN, UNI EN ISO e UNI ISO, che aiutano le imprese a interpretare e applicare gli standard europei ESRS attualmente in vigore in materia di sostenibilità. Le norme tecniche, infatti, rappresentano un riferimento volontario riconosciuto per le imprese che vogliono migliorare l’affidabilità delle informazioni fornite al mercato e dimostrare una postura attenta ai temi della sostenibilità.

Nei casi in cui è prevista la valutazione della conformità, è indicato puntualmente il ruolo delle certificazioni accreditate, che garantiscono un elevato livello di affidabilità e trasparenza dei dati dichiarati dalle imprese, rafforzando la fiducia di stakeholder e consumatori, oltre che l’immagine e la reputazione aziendale.

La brochure si rivolge a tutte le imprese, indipendentemente dal settore e dalla dimensione, interessate a strutturare un percorso credibile e conforme verso la sostenibilità, sia in ottica volontaria che regolamentata.

E’ possibile scaricare la brochure informativa dal link allegato.

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Catena di fornitura: i rischi in ambito ESG, 27.05.2025

Il controllo della catena di fornitura sotto il profilo dei rischi è divenuto un tema nevralgico per prevenire gli impatti in chiave ESG (Enviroment, Social, Governance).

Sotto quest’ultimo profilo (Governance), i recenti fatti di cronaca mostrano come la catena di fornitura può essere il canale di indagine attraverso il quale la magistratura risale alle responsabilità in capo alle committenze.

In particolare, l’aver adottato codici etici e protocolli 231 da parte della controllante non esime quest’ultima dalle responsabilità in caso di condotte illecite praticate dalle società sub appaltatrici. È questo il risultato che emerge dalle recenti indagini della procura di Milano che ha indagato la Valentino Bags. I fatti contestati sono lo sfruttamento di manodopera irregolare e clandestina attraverso contratti di appalto.esto

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Smart working: non è consentita la geolocalizzazione dei dipendenti, 15.05.2025

Il Garante privacy ha reso noto, mediante una notizia pubblicata l’8 maggio 2025 sul proprio sito istituzionale, che Il datore di lavoro non può geolocalizzare i dipendenti che svolgono l’attività lavorativa in smart working.

Con il provvedimento n. 135 del 13 marzo 2025 ha, infatti, comminato una sanzione di 50.000 euro ad un’azienda che rilevava la posizione geografica di un elevato numero di dipendenti durante l’attività lavorativa svolta in modalità agile.

Il Garante è intervenuto a seguito di un reclamo di una dipendente e di una specifica segnalazione da parte dell’Ispettorato della Funzione Pubblica.

Il Garante ha, inoltre, ricordato che le esigenze di controllo dell’osservanza dei doveri di diligenza del dipendente in smart working non possono essere perseguite a distanza con strumenti tecnologici che comportano un monitoraggio diretto dell’attività del lavoratore non consentito dallo Statuto dei lavoratori e dal quadro costituzionale.

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Rendiconto di sostenibilità: come fare se si è esclusi dalla direttiva CSRD, 6.05.2025

Il Parlamento europeo ha approvato la misura “Stop the clock” proposta dalla Commissione UE che prevede il rinvio dell’applicazione delle direttive sul reporting di sostenibilità (CSRD) e sulla vigilanza di sostenibilità (CSDDD). Con le modifiche si stabilisce il rinvio dell’obbligo di rendicontazione di due anni per le aziende che avrebbero dovuto presentare i dati nel 2026 o nel 2027 e il rinvio di un anno degli obblighi di due diligence per le aziende più grandi, così come identificate nella norma.

 

Ma il pacchetto Omnibus, di cui la misura “Stop the clock” fa parte, non si limita a semplici rinvii temporali. Rivede anche il numero delle aziende soggette alla direttiva CSRD restringendone la platea. Quale percorso potrebbero seguire quelle imprese che, escluse dagli obblighi, volessero comunque proseguire su un percorso di rendicontazione delle proprie performance ESG già avviato anche perché sollecitate da clienti, istituti finanziari e stakeholder?

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Cybersicurezza: registrazione delle imprese entro il 28 febbraio. Con quali sanzioni in caso di omissioni, 26.02.2025

Entro il 28 febbraio le imprese che rientrano nel campo di applicazione della direttiva NIS 2 devono registrarsi sulla piattaforma disponibile sul sito dell’ACN (Agenzia per la cybersicurezza nazionale). La fase di registrazione è la prima tappa di attuazione delle norme UE sulla cybersicurezza. Secondo la legge le imprese dovranno ora dotarsi di un modello organizzativo ad hoc e per far questo devono adempiere agli obblighi definiti dall’ACN. Serve quindi conoscere decorrenze, scadenze e sanzioni

Nello specifico la direttiva NIS 2 ha ampliato il campo di applicazione a diciotto settori di cui undici altamente critici e sette critici (di nuova introduzione) per oltre ottanta categorie di soggetti.

Il nuovo perimetro comprende i seguenti settori:

Ø    sono “altamente critici” energia, trasporti, bancario, infrastrutture dei mercati finanziari, sanità, acqua potabile, acque reflue, infrastrutture digitali, gestione dei servizi TIC (B2B)e spazio;

Ø    sono settori “critici” i servizi postali e di corriere, gestione di rifiuti, la fabbricazione, produzione e distribuzione di sostanze chimiche, la produzione, trasformazione e distribuzione di alimenti, alcuni soggetti del settore fabbricazione (dispositivi medici, computer, mezzi di trasporto, ecc.), fornitori di servizi digitali, operatori del settore della ricerca.

Oltre ai soggetti indicati, la platea degli enti tenuti alla registrazione comprende anche imprese associate o collegate ad un soggetto essenziale o importante, che sono coinvolti nella fornitura e gestione dei rischi informatici.

Un’impresa, dunque, se rientra nel campo di applicazione della NIS 2, dovrà aggiungere al “modello organizzativo privacy” anche un “modello organizzativo cybersicurezza”, portando a compimento un approccio basato sulla sicurezza (art. 3, c. 11, d.lgs. n. 138/2024).

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Rendiconto di sostenibilità sui lavoratori esterni: si applica lʼESRS 2, 10.02.2025

L’impresa collabora con aziende terze anche attraverso una significativa integrazione produttiva. Le imprese fornitrici, quelle di logistica e i consulenti esterni, le società che si occupano della distribuzione assumono un ruolo strategico per le imprese di produzione, le quali possono incidere significativamente con la propria attività sui lavoratori delle prime.

La direttiva CSRD, recepita in Italia con il D.Lgs. n. 125/2024, impone di descrivere se e come l’attività di ogni impresa impatta sui lavoratori ad essa esterni. Nel fornire questo tipo di informazioni le imprese applicano l’ESRS S2.

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