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Dlgs 231: nuove responsabilità e sanzioni per i reati ambientali, 27.10.2025

La recente Legge 147/2025 amplia le ipotesi di responsabilità amministrativa per le imprese e introduce sanzioni più severe in materia ambientale.

Con la legge 3 ottobre 2025 n. 147, di conversione del DL 116/2025, è stato rafforzato il quadro normativo relativo ai reati ambientali. Le modifiche incidono direttamente sul D.Lgs. 231/2001, ampliando il catalogo dei reati presupposto e inasprendo le sanzioni per le imprese coinvolte in attività illecite in materia di rifiuti e inquinamento.

Punti chiave della riforma:

Ampliamento dei reati presupposto (art. 25-undecies D.Lgs. 231/2001): introdotti nuovi reati tra cui abbandono e combustione illecita di rifiuti, ostacolo ai controlli, omessa bonifica e traffico organizzato.

Sanzioni pecuniarie più elevate: per i reati di gestione non autorizzata di rifiuti e disastro ambientale la multa può raggiungere 1.200 quote, pari a circa 1,9 milioni di euro.

Sanzioni interdittive obbligatorie nei casi più gravi (inquinamento e disastro ambientale), come il divieto di esercizio o di contrattazione con la PA.

Estensione delle misure di prevenzione antimafia al settore ambientale: introdotta la possibilità di amministrazione giudiziaria per le imprese coinvolte.

Implicazioni pratiche per le imprese:
Le aziende dovranno aggiornare i modelli organizzativi 231 e rafforzare i protocolli di controllo interno. In particolare:

– aggiornare la mappatura dei rischi ambientali;

– rivedere la qualifica e selezione dei fornitori di servizi ambientali;

– assicurare la tracciabilità completa dei rifiuti lungo la filiera.

Per maggiori approfondimenti si rinvia all’articolo allegato.

Buona lettura.